Massimo D’Aiuto nasce a Meta di Sorrento nel marzo 1952 da Fortunata, tornata da Fiume nella penisola sorrentina, profuga della seconda guerra e da Useo Carmelo, direttore d’orchestra e compositore, salvatosi sul fronte dalmata e due anni di campo di concentramento a Dusseldorf, grazie alla musica e la speranza di rivedere moglie e figli.
In una famiglia ricca di amore e talento, Massimo, il minore di quattro fratelli, coltiva da giovanissimo la passione per la scultura ed il disegno, mentre si applica anche agli studi scientifici.
A sedici anni espone le sue prime opere al Cenacolo Fraggianni a Napoli ed a 18 vince il premio per la scultura al Circolo Calamatta a Civitavecchia.
Intanto gli studi scientifici proseguono, in comunione con quelli artistici, e a 24 anni si laurea con lode in Ingegneria Chimica. Intrapresa la carriera di manager per oltre 20 anni raggiunge notevoli successi con le imprese italiane in tutto il mondo, senza mai abbandonare la passione e la frequentazione per il mondo dell’arte.
Dagli anni ottanta riprende l’attività artistica con mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 1986 è presente a Mogadiscio con una personale di importanti sculture e installazioni presso l’Ambasciata Italiana. Nell’estate del 1987 a Stromboli è ospite in una grande collettiva con opere dedicate alla bellezza dell’isola.
Finalmente nel 1994 attrezza definitivamente in Maremma il suo laboratorio dove inizierà la produzione di opere sempre più innovative e di grandi dimensioni. Durante questi anni partecipa inoltre a numerosi eventi artistici organizzati nel territorio.
Nell’autunno del 2001 dopo oltre trent’anni di lavoro e ricerca viene organizzata una mostra monografica alla Galleria Paolo Nanni di Bologna a cura di Paola Serra Zanetti. Due anni dopo, sempre con la Galleria Paolo Nanni, partecipa con successo anche ad Arte Fiera 2003, la più importante manifestazione fieristica nazionale.
Nel 2005 ad Amsterdam la Galleria d’Arte Rinascimento gli dedica una rassegna personale dei lavori su carta degli ultimi 10 anni.
D’Aiuto, per sua scelta, è stato attento a non mescolare l’attività artistica con quella di manager; ed è in Maremma che trova maggiori ispirazioni ed anche spazi adeguati per le opere più grandi.
Nel 2006 l’amministrazione di Fano lo coinvolge con una interessante rassegna personale, dove vengono affiancati ai suoi disegni più datati le nuove opere scultoree. In questa occasione nasce la sperimentazione del colore su una tiratura a 3 esemplari di stampe delle opere a pantone che prosegue a tutt’oggi per permettere la macro dimensione anche alle opere di segno.
Altri tre anni di lavoro continuo lo vedono realizzare e sperimentare vari tipi di materiali e viene successivamente invitato a gennaio 2010 alla collettiva “Forma, materia, vita” presso la Galleria Lo Squero a Siracusa con la presenza di altri scultori internazionali.
Nel 2011 come relatore partecipa al convegno: Evoluzione, la materia ed i suoi segreti, presso la Galleria Civica di Pavullo. L’anno successivo, sempre a Pavullo, a Palazzo Ducale, una nuova rassegna dedicata interamente alle sue sculture a cura di Daniela Del Moro e Paolo Donini.
Villa Benzi Zecchini, in provincia di Treviso, organizza nel 2014 una bellissima collettiva con giovani artisti dell’Accademia di Venezia in un confronto costruttivo con artisti affermati e Massimo D’Aiuto viene invitato per la sezione scultura dove realizza appositamente una scultura/installazione.
Ad Ottobre 2015 un omaggio a lui ed al suo lavoro viene dedicato in un significativo evento a cura di Daniela Del Moro presso la Galleria dello Steri di Siracusa, con la realizzazione di un catalogo opera tirato in 50 esemplari tutti con un intervento dell’artista sulla copertina.
A ottobre 2016, in occasione del Congresso Internazionale sull’Ambiente tenutosi a Latina, espone una sua nuova opera dove sperimenta acrilico su tela per la mostra Natura e Ambiente.
La sperimentazione, la ricerca, lo studio continuano a stimolare l’animo di questo appassionato artista che continuerà nel corso di questi anni a produrre nuove opere e nuove idee, sia sull’attenzione all’interazione tra forma e materia che a quella tra segno e colore.
A maggio 2018 le sue opere, sculture e disegni, sono la scenografia di “Emozioni con le ali”, spettacolo di beneficenza realizzato al teatro Ghione di Roma.
A dicembre 2018, le sue sculture sono in scena alla Sala Umberto di Roma in occasione di una serata evento dedicata alle donne, che ha preso il titolo proprio dal suo catalogo ”Feminae, forme elette”.
A giugno del 2018 prima volta insieme a Mariangela Donato, sua compagna di vita ma soprattutto anch’essa artista appassionata all’arte antica del mosaico, per una mostra a due voci: la forza del suo segno/forma e la frammentazione straordinaria di colori in tessiture contemporanee di complesse geometrie. Un confronto stimolante ed inaspettato sapientemente organizzato dalla Galleria “Il laboratorio” di Trastevere.
Nel 2018, continua, dividendosi fra la Maremma e Roma, la sua passione per nuove forme e innovative tecniche sperimentali soprattutto per la scultura e per la realizzazione di scenografie per il teatro, sculture in 3D tratte da opere in pietra, l’inizio per una nuova idea dove la scultura può affrontare trasporti e dimensioni molto impegnative ma senza il peso della pietra, soprattutto senza nulla togliere alla bellezza e alla preziosità dell’opera e del suo sentimento.
A dicembre 2018 Vittorio Esposito lo intervista per il magazine Elementi dedicandogli anche la copertina. Mentre ad aprile 2019 con l’intensificarsi della sua attività nelle cave di marmo, la rivista Versilia lo intervista a Pietrasanta dedicandogli la pagina riservata a scultori di rilievo.
A fine ottobre del 2019 presenta presso la Galleria Angelica la mostra personale Volti.Enigmi, con sculture e disegni a cura di Francesco Gallo Mazzeo e Daniela Del Moro, pubblicando un catalogo monografico con FriArte edizioni di Roma.
Dal 23 dicembre 2023 al 14 gennaio 2014 presenta, presso la Sala del San Leone nel Comune di Pietrasanta, la mostra personale Orizzonti Essenziali, con sculture, composizioni e disegni a cura di Nicola Nuti, pubblicando un catalogo monografico con fotografie di Maurizio Riccardi.